giovedì 19 giugno 2008

“Da Terra Preta un appello all’agricoltura bio e sostenibile contro la crisi alimentare e climatica”

Terra Preta si è chiusa con una richiesta forte di attenzione da parte della Fao e dei governi verso la sovranità alimentare dei popoli e il rispetto dell’ambiente. Le oltre 100 ong che si sono riunite a Roma dal 1 al 4 giugno, per il Forum internazionale su crisi alimentare e cambiamenti climatici, negli stessi giorni del Vertice Fao hanno chiesto una presa di posizione seria per uscire dalla crisi alimentare globale e per contrastare i cambiamenti climatici in atto. Tra le misure proposte da Terra Preta, l’agricoltura biologica ha un ruolo di primo piano. Tra gli impegni presi dalle ong firmatarie delle dichiarazione finale, letta durante la sessione plenaria del vertice Fao, c’è quello di “Realizzare una produzione agricola basata sulla piccola proprietà ed eco-sostenibile, pesca e pastorizia come i fondamenti dell’alimentazione, la rigenerazione del carbone, il recupero degli habitats naturali e agricoli per la realizzazione della sicurezza idrica e la gestione della cambiamento climatico, in particolare sostenendo produzioni agricole biologiche certificate e non”. Secondo i partecipanti di Terra Preta, bisogna anche “ottenere i fondi di mitigazione e di adattamento per finanziare produzioni agricole con basse emissioni di anidride carbonica e sostenibili”. Caratteristiche che fanno dell’agricoltura biologica il tipo di produzione ideale per la riduzione di inquinamento. Secondo Andrea Ferrante, presidente dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, tra gli organizzatori di Terra Preta: “A fronte dell’impasse della conferenza governativa della Fao, il forum Terra Preta ha individuato precise priorità e risposte per contribuire a raffreddare il pianeta e combattere la crisi alimentare che stiamo vivendo. In queste risposte, - continua Ferrante - ancora una volta l’agricoltura biologica, praticata da imprese agricole familiari, rappresenta la risposta più avanzata per garantire l’accesso al cibo per tutti in maniera sostenibile e duratura, oltre a contribuire effettivamente sia alla mitigazione dei cambiamenti climatici che alle tecniche di adattamento alle conseguenze degli stessi cambiamenti”. (Comunicato stampa Aiab)

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