Artista poliedrico, carismatico, Juan Carlos
nasce
a
Buenos
Aires ma risiede ormai da molti anni a
Lanciano.
Noto
al pubblico per le sue tele “solari” di grandi
dimensioni,
partecipa a svariate mostre collettive
internazionali
ed espone in Italia in numerose
personali.
Il
suo percorso pittorico ha inizio con una serie di
opere
denuncianti il forte disagio vigente negli anni
passati
nella sua amata terra. La sua pittura si evolve
nelle
forme, nei colori, nei soggetti ricorrenti che
esprimono
i suoi stati d’animo rivelando i traguardi
raggiunti
nelle sue esperienze di vita. È forte il suo
legame
con la natura e con tutto ciò che ad essa,
indissolubilmente,
si lega.
Da
buon argentino non può restare insensibile alle
note
del tango; itinerario di vita, poesia, canto,
pathos,
ethos, autentica filosofia del quotidiano.
Fondamentale
l’incontro con Astor Piazzolla nel
1986;
“dipingere con il tango è tornare alle origini, è
liberare
le passioni che conducono verso il cuore
delle
emozioni, dove tensioni e laceranti ferite
trovano
rifugio”. Ed è così che nella carriera di Juan
Carlos
tre forme d’arte si rincorrono fino a fondersi
sapientemente:
pittura, poesia, musica. Nelle
“performances”,
dove si assiste alla realizzazione
estemporanea
di un’opera, accompagnata ed ispirata
dalle
note rivoluzionarie del tango, emerge in
maniera
dirompente il parallelismo, il tentativo di
relazionare
le due diverse forme d’arte rendendole
un
tutt’uno. l’esecuzione, ritmata dal “bandoneon” di
Piazzolla,
induce movimenti ora simili ad una danza,
ora
ad una sorta di lotta contro la resistenza della
materia
dominata dalla spatola che diviene ora
sciabola
ora fioretto.
Il
tango, musica passionale per antonomasia, non
può
che infondere energia ai girasoli dalle corolle
“palpitanti”,
frutto della maestria con cui Juan usa la
spatola,
questo attrezzo semplice, leggero, vibrante in
perfetta
simbiosi col ritmo nostalgico e
rivoluzionario
del “bandoneon”.
Ha
pubblicato nel 1977 “Evento”, catalogo - libro, nel
2000
“Verba Volant”, raccolta di pensieri con testo in
spagnolo
a fronte ove la poesia si fonde
sapientemente
con la pittura e nel 2002 “Sarò breve...
come
folate di vento”, raccolta di pensieri dedicati
all’Aquilone
“che con la coda scrisse versi di nuvola
sospinto
da folate di vento come matita impazzita”.
Questa volta in anteprima JUAN CARLOS ci propone
FUGA DAL TEMPO
una serie di orologi plasmati, modellati e dipinti
dalla sua creazione.
Opere stupende da ammirare e prenotare sia per se
che per un regalo particolare in queste future feste natalizie.
A fine mostra l'artista ci riserva un'altra grande sorpresa
per farci sognare il suo paese l'Argentina
con la sua musica, la sua storia e il suo tango!
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