martedì 22 luglio 2008

Tutti i Pro della Musica




Gli effetti della musica sull’uomo sono stati studiati da vari punti di vista: fisiologico, psicologico e psicopedagogico. Naturalmente questa distinzione vale come chiarificazione concettuale, perché nella realtà questi tre aspetti sono sempre compresenti e complementari.

Dal punto di vista fisiologico. La musica ha notevoli influssi sui ritmi cardiaci e respiratori, sulla pressione arteriosa, sulla digestione, sul sistema muscolare. Ad esempio: nell’EEG (elettroencefalogramma) il passaggio dal pianissimo al fortissimo, dal "solo" al "tutti", comporta una desincronizzazione delle onde alfa.

Dal punto di vista psicologico. Come e più di ogni altra stimolazione sensoriale e motoria, per le sue capacità dinamiche, la musica ha accesso all’inconscio. Il vissuto musicale riguarda sia l’Es nel senso della regressione e della liberazione dalle tensioni angosciose, sia l’Io in quanto principio dominante le emozioni.

Le tecniche psicomusicali possono favorire l’individuazione dei problemi personali e delle strutturazioni psicopatologiche. Esse permettono di penetrare al centro stesso dei rapporti che uniscono la vita interiore alla realtà esterna ed esplorare il mondo dei desideri e delle paure, delle insicurezze e delle insoddisfazioni.

La musica può essere usata per una liberazione-disinibizione, attraverso il processo catartico tensione-liberazione: questo processo si può articolare come liberazione dagli affetti patogeni e specialmente come scarica dalle pulsioni aggressive; reinvestimento degli affetti positivi, con la riorganizzazione del mondo emozionale-affettivo e delle funzioni immaginarie e simboliche chi vi sono collegate.

"Far musica insieme" e l’ascolto "con partecipazione del corpo", soprattutto a livello di gruppo in ambiente-situazione favorevole e gratificante, può essere utile per superare l’autoisolamento, il senso di rifiuto verso gli altri, le difficoltà interpersonali. Il "far musica" col terapeuta, attraverso la comunicazione indiretta "nello strumento", la collaborazione e il derivante successo, può dare maggior sicurezza, con conseguente migliore accettazione di sé e del proprio corpo.

3) Dal punto di vista psicopedagogico. La musica, soprattutto se utilizzata in esercizi legati al movimento e al ritmo, può fornirci diagnosi credibili (come altri test di performance) circa i riflessi, le percezioni, la capacità attentiva, analitica e sintetica.


Nata dal movimento e dal corpo, la musica "esalta" il movimento e realizza il corpo, rendendolo sensibile e socialmente più utilizzabile.
Sempre dal punto di vista psicopedagogico la musica può attivare l’attenzione e la concentrazione; "motivare" l’espressione; abituare all’analisi, alla sintesi, al simbolo, alla struttura. Può essere usata come stimolo psicomotorio, per gli apprendimenti fondamentali logico-matematici, per il completamento delle capacità espressive.

La musica può essere utile per la socializzazione, intesa non solo come star bene in una determinata situazione e in un tempo particolare, ma come esperienza positiva e continuativa per far acquisire capacità e sicurezza tali da poter vivere meglio in altre situazioni e per la vita. L’esperienza socializzante nel far musica può essere utile per accrescere il gusto del vivere in gruppo; per abituare a creare, verificare e accettare le regole; collaborare e partecipare a progetti con assunzione di responsabilità; per dare possibilità di cambiamento di ruoli; superare l'individualismo; riconoscere le proprie capacità e i propri limiti; apprendere tecniche strumentali che amplino le possibilità di comunicazione e collaborazione, aumentando la sicurezza personale.

La musica infine favorisce la creatività. Innanzitutto perché crea facilmente un clima favorevole; poi perché offre nuovi e molteplici stimoli (è necessario far utilizzare e costruire molti tipi di strumenti); dà la possibilità di abituare a combinare elementi semplici, a fare collegamenti e ipotesi, in una "aggressività produttiva"; suscita tensione e offre l’occasione di fare superare il rapporto tra impulso-intuito e disciplina.

*Si dice che Pitagora avesse inventato una musica capace addirittura di curare le malattie.


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Fra le arti la musica ha un posto preminente, essa non deve mirare al divertimento ma a formare armoniosamente la personalità dei futuri cittadini temperandone le passioni.
Platone

1 commento:

  1. Ciao Evi esiste infatti la musica terapia, influisce nel nostro sistema immunitario. Bisognerebbe però approfondirla... Buona giornata.

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