Nel
presentare il linguaggio pittorico di Cristina
Mazzocchetti dobbiamo
parlare di una ricerca di alleggerimento
dell’ immagine
finalizzata a donare alle illustrazioni una consistenza sognante e
rarefatta. Per ottenere questo effetto l’artista sceglie
prevalentemente l’ uso degli acquerelli
come materiale cromatico, la
carta velina, la carta di riso e la carta da modello
come supporto e sceglie il batik come tecnica di rappresentazione.
L’arte del batik,
infatti, si presta bene a rappresentare e imitare la natura con lo
sguardo che Cristina ricerca, uno sguardo
naїf,
uno sguardo sognante, uno sguardo che smaterializza gli oggetti e li
trasforma in superficie decorata che deriva dalla sua profonda
fascinazione per il decorativismo e il
mondo
dell’ illustrazione .
La tecnica artigianale del batik, praticata in vari paesi orientali e
in Africa, è stata applicata prevalente su tessuto e consiste nel
creare disegni e forme colando cera calda sul supporto prima della
colorazione e successivamente asportandola. Cristina applica questa
tecnica su carta, completandola con tempere, pastelli, colori a cera
e acrilici. I soggetti che abitano le sue opere sono, nella maggior
parte dei casi, degli animali stilizzati, ognuno simbolo di almeno
uno dei tanti vizi e virtù umani, ma anche soggetti umani; costante
delle rappresentazioni l’elemento naturalistico.
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